Bari porta d’oriente, mediterranea, duosiciliana - Programma per amministrative di Bari
Al centro dell’attività amministrativa ogni sforzo, ogni attenzione, verso la drammatica situazione occupazionale.
Le politiche del lavoro sono al primo posto della nostra agenda amministrativa.
Con questa premessa le politiche sul lavoro possono trovare soluzioni con:
1) Sviluppo di ogni attività commerciale e turistica coi paesi dell’est e del mediterraneo. La Fiera del Levante dovrà rappresentare il baricentro degli scambi commerciali. No alla privatizzazione della Fiera.
2) Bari turistica con risalto mondiale: città di San Nicola – Santa Klaus. Bari Vecchia deve vivere in ogni vicolo, corte, stradina, 365 giorni l’anno e in particolare per il periodo natalizio dal 6 dicembre al 6 gennaio
3) Rilancio dell’edilizia Ripresa con sburocratizzazione delle pratiche, incentivazioni economiche ai restauri per il recupero del patrimonio immobiliare storico.
4) Vendita del patrimonio immobiliare abbandonato o recupero, ove fattibile, per la costruzione di case di edilizia economica e popolare.
5) Patrimonio immobiliare militare e caserma Rossani: Recupero delle aree con programmazione che non escluda ma comprenda insieme case, aree a parcheggio e verde pubblico. Basta coi centri sociali inutili e non frequentati. Bari è zeppa di luoghi ove è possibile fare o destinare a centri di cultura. Inutile dunque insistere per utilizzare queste aree in tutto o in questa direzione.
6) Rilancio delle piccole attività commerciali e artigianali della città. Basta con la desertificazione di Bari. Politiche innovative per la riorganizzazione delle strade con spiccata tendenza commerciale.
Sburocratizzazione delle pratiche per l’apertura di nuove attività. Realizzazione di un unico ufficio dove raccogliere le istanze destinate a tutti gli uffici comunali e ASL. Gli imprenditori, presentate l’istanza, devono poter ritirare i permessi e le licenze esclusivamente dal medesimo ufficio. Tempo di evasione delle pratiche: inizialmente nel tempo massimo di 90 giorni
7) Regolamentazione del traffico cittadino con ampie aree a parcheggio per le linee di pullman extraurbani da posizionare, ove possibile, a ridosso di stazioni della metropolitana di superficie oppure con collegamento con il centro cittadino mediante minibus.
8) Recupero del lungomare a nord per renderlo vivibile e usufruibile ai baresi. Particolare attenzione per la parte da San Cataldo a San Girolamo utilizzata dal popolo barese.
9) Uffici giudiziari penitenziario: accorpamento in una mega area al di fuori dell’area urbana. La città deve tornare a respirare, liberandosi dallo smog e dai problemi di sicurezza.
10) Bari negli ultimi decenni non ha fatto una seria, onesta e moderna politica di rinascita dei Beni Culturali da offrire con nuove e vincenti strategie di offerta pubblicitaria. Uscire da questa opaca e melmosa politica culturale nella quale si “naviga a vista”.Le associazioni culturali, le scuole, l’Accademia delle Belle Arti, sino ai singoli artisti, in sinergia, per una rinnovata e folgorante nuova stagione per Bari.
Riprendere il progetto “unMonastery” proposto anche per i Sassi di Matera, affidando i monasteri e le chiese sconsacrate di Bari Vecchia ad artisti e musicisti dove, come antichi monaci compongano opere che possano fermentare e dare buoni e pregiati frutti pregni di buona arte e gioiosa cultura.
Iàlze la sckéne, cange reggistrediscorso conclusivo di Michele Ladisa
Dal meeting del 22 marzo 2014.
SEGNALI GRAVISSIMI DI ILLEGALITA’ DALLE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA BARESE
Iè nà porcarì
Dalle primarie del centrosinistra barese arrivano i primi allarmanti segnali dell’aria che tira anche in questa campagna elettorale.
Alcuni
organi d’informazione hanno già mostrato i primi gravi elementi della
compravendita delle anime e dell’infiltrazione malavitosa.
Già
solo per vincere le primarie si è fatto ricorso all’elargizione di buoni pasto
“comprando” nei fatti quella povera gente che nemmeno sa “ dove abita la
politica” o ammesso che lo sappia, la cerca nei portafogli dei nostri politici
corrotti.
RAI-Intervista a Michele Ladisa candidato Sindaco 2014 per Bari (+playlist)
http://www.ondadelsud.it/?p=11267
LA VICENDA BARESE DELLA DITTA CALLIPO DI VIBO VALENTIA
LE NOSTRE AZIENDE NON SI TOCCANOL'INDUSTRIA CALLIPO DI VIBO VALENTIA AVEVA SUBITO UN INAUDITO BLOCCO DELLE MERCI AL PORTO DI BARI, CAUSANDO IL FERMO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE. SIAMO INTERVENUTI PRESSO IL PREFETTO DI BARI. PIPPO CALLIPO HA INVIATO UN GRADITISSIMO RINGRAZIAMENTO
Al Prefetto di Bari
Bari, 25 gennaio 2014
Sappiamo tutti perfettamente
che Pippo Callipo da Vibo Valentia è un arcinoto industriale calabrese, re del
tonno in scatola di pregiatissima qualità, coriaceo guerrigliero nella lotta
alla pizzo, profondo sostenitore della propria Terra Calabrese e promotore del
Movimento “Io Resto in Calabria”.
Sappiamo bene, noi che lo abbiamo conosciuto direttamente, che i suoi
interessi di imprenditore valicano spesso quelli personali guardando moltissimo
a quelli della classe lavorativa. Da Callipo, già Commissario
dell’Associazione degli Industriali di Reggio Calabria e destinatario di
attacchi mafiosi che non lo hanno minimamente scalfito della volontà di fare
impresa, non c’è proprio da aspettarsi l’inosservanza delle leggi.
L'INFAME CONIGLIO
Nessuno può affermare di avermi
visto, né potrà mai vedermi, alzare un pugno col braccio sinistro né la mano tesa col braccio
destro.
Per rispetto delle posizioni
ideologiche altrui, sia di quanti hanno vissuto un passato tra l’altro spesso
tragico, sia di quanti per loro recente formazione credono comunque in quei
valori, non starò a dire cosa ne penso dell’uno e del suo opposto.
Posso però affermare, senza tema
di smentita, che sino all’altro ieri nella stragrande maggioranza del mondo
meridionalista di quei “credi” e di quei “vangeli” distinguibili nelle piazze
con quei pugni alzati e con quelle mani tese, se ne faceva una ragione di vita.
Gli elementi che hanno sempre
animato la vita politica mia e degli amici che condividono lo stesso pensiero, sono
state le battaglie per la verità
storica, per il riscatto del Territorio, per la dignità e il risveglio del
popolo, un tempo duosiciliano, oggi
squallidamente italomeridionale.
I colori delle ideologie, pur se
innegabili patrimoni culturali e sociali,
sono stati da me considerati motivi ostativi nella lotta per la mia
Terra che avviai, prendendone cognizione, una ventina di anni orsono.
La chiusura pressocchè totale dei
mezzi d’informazione all’attività politica, unitamente alla necessità di
affermare con velocità il pensiero, spesso ci hanno indotto a cercare sponda
ora con questo gruppo ora con un altro, indifferentemente se collocati a
destra, a sinistra, al centro, sopra o sotto la torre di babele di questo
infame sistema italia.
RITORNIAMO BRIGANTI VERI… MA POSSIBILMENTE DUOSICILIANI.
Il brigante Silvio Pilone in una nota FB
(sottostante riportata) lamenta l’assenza dei Movimenti alle manifestazioni
forconaie di questi giorni. Nel mio articolo “ Questo 9 dicembre tricolorato” http://www.ondadelsud.it/?p=10901#more-10901 avevo già espresso con largo anticipo il mio pensiero che, tra
l’altro, è stato condiviso da gran parte dei Fondatori del Movimento
Duosiciliano, gruppo che mi onoro di dirigere.
Ma Pilone pone ulteriori osservazioni che mi
danno l’opportunità non solo di confermare quanto già espresso nell’articolo,
ma anche di esplicitare meglio alcuni argomenti.
Ad esempio nessuno dei Movimenti Meridionalisti
è stato minimamente coinvolto dal promotori dell’iniziativa. Eppure Insorgenza
Civile, aveva un ottimo rapporto proprio coi Forconi di Mariano
Ferro. E questo la dice lunga sulla volontà di non coagulare nella “rivoluzione
italiana” il movimentismo
meridional-duosiciliano-insorgente.
E’ evidente come molti di noi non si siano ancora resi conto che è arrivato
il momento di alzare la testa, di farci rispettare e non solo di far casino per
il gusto del casino, finendo poi per fare la parte “ro’ uaglione rà
pizzerià a’ casa ro’ signore” .
AL PRIMO ANNIVERSARIO DEI MERIDIONALISTI DEMOCRATICI
Ponte (Bn), 17 novembre 2013 - Tra i miei amici del Meridem
"... il tricolore andrebbe dismesso..."
TRABOCCHI DI PROTESTA
I SUD DEL MONDO, UNA MANIFESTAZIONE MOLTO ORIGINALE
GLI INTERVENTI
Michele Ladisa: "Il brigantaggio, storia di patrioti"
Marco Sborgia e Simone Di Tola :"La Canapa, usi e costumi e l'Africa: Marco Sborgia e Simone Di Tola"
Mimmo Srour: "La guerra in Siria"
Domenico Pettinari: "La lotta contro la Mafia e le ecomafie"
AUSPICANDO L'IMPEGNO DI NUOVE BRIGANTESSE
ALLA SPLENDIDA CHIESETTA DEI BRIGANTI A DESTRO QUINTIERI